Se Campo de’ Fiori non è stato che un prato fino al 1400, Piazza Navona vede le sue radici molto tempo addietro.
Già nell’85 d.C., infatti, l’imperatore romano Domiziano vi fa costruire l’omonimo Stadio, capace di ospitare fino a 30 mila spettatori. Il nome della piazza era originariamente “in Agone” (dal latino in agonis, “giochi”) poiché lo stadio era usato solo ed esclusivamente per le gare di atletica. Anticamente la piazza era concava, si bloccavano le chiusure delle tre fontane e l’acqua usciva in modo da allagare la piazza.
L’uso ludico dell’area si protrae fino al tardo Rinascimento, quando ancora appare adibita ad addestramento e ludi cavallereschi. In questo breve intervallo la proprietà del Circus Agonis risulta frazionato tra proprietari privati ed enti ecclesiastici.
Oggi, Piazza Navona è uno dei simboli della Roma barocca, grazie all’opera di di Gian Lorenzo Bernini (la Fontana dei Quattro Fiumi al centro della piazza, che rappresenta il Danubio, il Gange, il Nilo ed il Rio della Plata, i quattro angoli della Terra), del rivale Francesco Borromini, di Girolamo Rainaldi (la chiesa di Sant’Agnese in Agone, davanti alla fontana del Bernini) e di Pietro da Cortona (autore degli affreschi della galleria di Palazzo Pamphilj).