Un edificio che ha visto cambiare le proprie sorti di continuo. Da mausoleo voluto intorno al 123 d.C. per l’imperatore Adriano e la sua famiglia ad avamposto fortificato, da carcere a splendida dimora rinascimentale.

Oggi un’area museale, Castel Sant’Angelo vanta tra gli altri l’operato di Michelangelo ed è senza dubbio un simbolo della capacità della città di Roma di portare con sé, e regalare a chi sa apprezzare, l’unione indissolubile tra il passato e il presente.

Castel Sant’angelo segue di pari passo la storia di Roma. I cambiamenti, i tempi di gloria o di miseria, tutto ciò che ha riguardato la città Eterna ha di conseguenza travolto anche il Castello.

Nato nel II secolo come sepolcro per la famiglia dell’imperatore Adriano in un’area allora periferica della città, assolve questa sua funzione originaria fino al 403 d.C. circa, quando viene incluso nelle mura aureliane.

Da questo momento inizia una ‘seconda vita’ nelle vesti di castellum, fortezza che fungeva da avamposto a protezione della città. Numerose famiglie romane se ne contendono il possesso: sarà roccaforte del senatore Teofilatto, dei Crescenzi, dei Pierleoni e degli Orsini. È proprio un papa Orsini – Niccolò III – a far realizzare il celebre Passetto di Borgo, che collega il Vaticano al Castello, in una continuità fisica ed ideale.

Nel 1367 l’edificio è consegnato a papa Urbano V, per sollecitare il rientro della Curia a Roma dall’esilio avignonese. Da questo momento in poi è evidente il forte legame con il potere pontificio, che lo adatta a residenza in cui rifugiarsi nei momenti di pericolo. Grazie alla sua struttura solida e fortificata il Castello ospita l’Archivio ed il Tesoro Vaticani, ma viene adattato anche a tribunale e prigione.

Per approfondire e per informazioni sul museo, vi rimandiamo al sito ufficiale.

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